Dice Vemu Mukunda: ” Torniamo al suono. Cantando A, portiamo l’energia giù, verso l’ombelico; cantando U, portiamo la coscienza a livello del cuore e abbiamo la gioia; cantando M portiamo la coscienza all’occhio spirituale, dove c’è la spiritualità e le sensazioni dello spazio. Queste tre cose sono le cose fondamentali lungo l’ottava costruita sulla tonica. Ora, se riusciamo a cantare un glissando dalla tonica bassa a quella alta, dall’ombelico all’occhio spirituale, avremo un’enorme effetto sulla mente. L’ombelico rappresenta l’aspetto del mondo che ci circonda: il punto tra le sopracciglia è l’aspetto spirituale”.
Nella Yogatattva – Upanishad troviamo queste parole: “Quando, proferendo OM lo yogin pronuncia la vocale A, il loto si raddrizza, ed è aperto quado si pronuncia U, con la nasale M, l’OM è completo, prolungato dalla risonanza a forma di mezzaluna.
Vemu Mukunda sottolinea: “Nella maggior parte dei paesi materialmente sviluppati c’è una confusione tra materialismo e spiritualità. Se siete spirituali, voi vi vergognate del materialismo; se siete materialisti, voi non guardate la spiritualità. Questo succede nei paesi dell’occidente: non c’è modo di bilanciare materialismo e spiritualità. In India, noi vogliamo che una persona spirituale diventi anche ricca perché, se uno è spirituale e diventa ricco, userà la ricchezza anche per il mondo. Ecco perché noi diciamo che una persona spirituale deve diventare benestante, ricca: perché questa ricchezza poi ritorna al mondo. Se uno è materialista e diventa ricco, userà questi soldi per i suoi piaceri personali. In India, una persona spirituale non si vergogna affatto di avere ricchezze perché poi le restituirà”.
Isabella borghetti e Ida Sommovigo