Ancora un’osservazione sulla recita della OM; alcuni Maestri propongono l’intonazione della “O” lunga e della “M” breve a tutti coloro che si sentono all’inizio del cammino di ricerca per mantenere ancora saldi i legami con il mondo e proiettarsi gradualmente verso la Spiritualità.
Si ridurrà progressivamente la durata della “O” aumentando la lunghezza della “M” quando la via della Spiritualità sarà un elemento costante nella nostra esistenza quotidiana.
E’ utile fare una precisazione: come abbiamo scritto sopra, utilizzando un suono solo, una nota unica per intonare la OM, si attrae la mente in quella vibrazione.
In base alla sensibilità della persona e al livello di coscienza potrà manifestarsi un’esperienza mistica oppure spirituale od entrambe, in quanto la prima sarà la porta per la Spiritualità.
L’esperienza Mistica e la Spiritualità non sono la stessa cosa.
La prima può portare anche manifestazioni di tipo visivo o uditivo (luci, immagini, voci) che possono disturbare e distogliere dal vero fine: la crescita interiore.
La Spiritualità apparentemente non incide sullo stato della persona, nessuna esperienza trascendentale, nessun aspetto eclatante, non ci sono visioni, non ci sono voci dall’alto.
La Spiritualità è meno appariscente, ma trasforma interiormente la persona mettendola sempre più in contatto con ciò che realmente è e deve compiere nel suo viaggio terreno.
La Spiritualità è una via e nello stesso tempo un punto d’arrivo, quello a cui ogni uomo inconsciamente tende.
Per evitare movimenti di energia indesiderati possiamo utilizzare la nota Sol, la frequenza cosmica secondo Sri Vemu Mukunda, come nota di base per intonare OM e AUM.
Il Maestro propone anche l’intonazione di AUM partendo da Brahma Granthi (la nota dell’ombelico che sarà un SOL ), passando per Vishnu Granthi (la nota del cuore che sarà un RE di cinque suoni più alto della nota di partenza ), per concludere con Rudra Granthi (il punto tra le sopracciglia, dove ritroveremo la nota SOL più acuta di un ottava rispetto alla nota di partenza).
Contemporaneamente la concentrazione si sposterà dall’Ombelico all’Occhio spirituale.
Un altro modo interessante per intonare la OM è quello su due note. Si utilizzeranno sempre SOL e RE in tre ripetizioni.
La concentrazione e l’energia si muoveranno tra due punti: dall’ombelico al cuore per tornare nuovamente all’ombelico. Il coinvolgimento del plesso cardiaco rende quest’intonazione amorevole e aperta al mondo.
Sappiamo che la condizione ideale, per ognuno di noi, sarebbe quella di ricevere quest’insegnamento da un Maestro vero ed illuminato che possa poi seguirci nel nostro percorso di Spiritualità.
Un Maestro vero saprebbe indicarci tempi e modi per la nostra pratica personale; per altro molti di loro hanno già superato e trasceso la fase vincolata dai tempi, dai modi, dalle intonazioni specifiche, perché sono già nella Spiritualità, non hanno più bisogno di mezzi di sostegno per la loro pratica: sono la pratica.
Noi, e siamo la moltitudine, dovremo far ricorso a degli aiuti concreti; il SOL, la nota cosmica, è uno di questi.
Ci lasceremo guidare dal nostro “Maestro Interiore” senza però lasciarci travolgere dal libero arbitrio o dalla casualità.
Al contrario, procederemo con molta umiltà nel cammino di autoconoscenza fino a scoprire quale sarà la nostra OM, quella che ci aiuterà e ci sosterrà nel viaggio terreno.
Ida Sommovigo, Isabella Borghetti