Se ci fermiamo un attimo a guardare la vita che si muove intorno e con noi e ad ascoltarci, possiamo riscoprire la nostra individualità, la nostra unicità.
Gli altri sono “altro da noi” pur condividendo gli stessi luoghi, gli stessi ritmi, gli stessi momenti della vita.
Riusciamo a percepirci come individui che emettono una particolare frequenza che permette l’identificazione e la distinzione dagli altri miliardi di individui che popolano il nostro pianeta.
Da alcuni decenni Vemu Mukunda (fisico nucleare, musicista e ricercatore spirituale) ha coniato il termine di “Ground Note – Nota/Tonica Personale” per definire la frequenza vibratoria che identifica ogni essere umano: “Se tenete la vostra coscienza all’ombelico ed emettete un suono e poi spostate la coscienza in su ed emettete ancora un suono, la frequenza del suono sarà cambiata precisamente di un’ottava. Ognuno ha una particolare frequenza che porterà la consapevolezza del corpo all’ombelico. Quella frequenza si chiama tonica della persona. La vostra frequenza della voce cambia al cambiare delle emozioni, in relazione alla tonica. Se tenete la coscienza all’ombelico, la mente non ha emozioni: è calma e quieta. Se ponete la coscienza all’occhio spirituale, avrete una tranquillità di natura cosmica. L’ombelico dà una calma di tipo corporeo e mentale, in relazione alle cose della vita quotidiana e in relazione al corpo. Ma quando ponete la coscienza al punto tra le sopracciglia, perdete la vostra identità, diventa una tranquillità cosmica e sarete nello spazio. Questi sono due punti che corrispondono alla calma e alla tranquillità. Nella Ground Note vi è il programma di viaggio con cui arriviamo in questa vita”
È interessante che, in questi ultimi anni, il russo Vadim Zeland ( autore di libri sulla tecnica del Transurfing) esperto di Fisica Quantistica e di tecnologie informatiche, abbia coniato il termine di “Freile” per definire come la frequenza tipica di un’anima, un kit unico e individuale di parametri che caratterizzano ogni singola persona. “La Freile, dice Zeland, caratterizza l’essenza individuale dell’anima di una persona ed è nascosta sotto le maschere della mente. È su questa frequenza che dovremmo accordarci per vivere la nostra vita. Ciascuno ha il suo proprio fine nella vita e la sua propria porta per realizzarlo. La felicità arriva dal movimento verso il proprio fine attraverso la propria porta”.
E aggiungiamo di nuovo un’altra frase di Vemu Mukunda: “torniamo al pure and primitive”. Ritroviamo la semplicità e l’essenzialità… diciamo sì al nostro biglietto di viaggio, sì alla nostra vita per poter manifestare pienamente quella frequenza che ci anima, quella frequenza che attrae coloro che ci amano, quella frequenza che ci rende creativi, artisti, atleti, ricercatori, insegnanti, dottori…quella frequenza che ci rende unici eppure parte integrante e armonica della grande musica che anima e muove il nostro universo.