La Nota Personale o Tonica (quinta parte)
“Se pratichiamo sulla nostra tonica e la ascoltiamo spesso, la personalità si stabilizza, l’intelletto diventa molto vivo e molte buone cose ne risulteranno. Così, per noi, comprendere la tonica è molto, molto importante”.
Comprendere la Tonica (la Nota Personale) non è solo pura rilevazione tecnica, fatta attraverso strumenti e frutto di addestramento ed esperienza.
Comprendere la Tonica é comprensione di chi abbiamo di fronte, è apertura all’altro che si sta rivolgendo a noi e noi non siamo altro che il mezzo perché questa persona possa dare un nome a quel suono che è in lui, indipendentemente da noi…
Torniamo alle parole di Vemu Mukunda: in gruppo, uso il SOL perché, nei miei studi statistici, ho trovato che, se il suono è vicino al SOL, ha un approccio carismatico e può catturare le persone. Se ascoltate le campane delle chiese, la maggior parte di loro suona in SOL. Se andate in India, nei templi, anche lì le campane sono in SOL. In alcuni posti, in India, come Rishikesh, dove si pratica molta spiritualità, se chiedete alle persone di cantare, automaticamente prendono come tonica il SOL. In questa nota c’è un’innata potenzialità. Quando io parlo, anche se la mia tonica può essere qualsiasi altra, se io porto questo SOL nella mia voce, la mia voce diventa carismatica e voi mi ascolterete meglio. L’energia del SOL deve venire fuori dalla voce. Kennedy aveva il SOL nella voce, anche Churchill e Gandhi. Quando parlavano “proiettavano” molte volte il SOL e raccoglievano pubblico. Anche Hitler l’aveva: ecco perché poteva raggruppare le folle ma, a differenza di Gandhi, non aveva la spiritualità in sé, quindi usava il potere per distruggere il mondo, mentre Gandhi voleva unirlo. Il SOL può essere altamente spirituale ma anche demoniaco. Nella maggior parte dei casi, però, l’energia del SOL è un’energia molto buona; ecco perché io uso questa nota per raccogliere insieme tutto il gruppo.
Anche il mistico Sufi Hazrat Inayat Khan ci suggerisce spunti di riflessione sulla voce umana: “L’uomo dovrebbe imparare con quale tono esprimere un certo pensiero o un sentimento, addestrandosi all’ uso della voce. Ci sono momenti in cui egli dovrebbe parlare ad alta voce e momenti in cui è necessario un tono dolce, per ogni parola una certa nota e per ogni lingua un certo tono. Allo stesso tempo è necessario un uso adeguato di una nota naturale, acuta o piatta, come pure considerare la chiave.
Ci sono nove diversi tipi di sentimento, ciascuno dei quali ha un certo modo di espressione:
1. Giubilo, espresso con un tono vivace.
2. Angoscia, espressa con un tono patetico.
3. Paura con voce spezzata.
4. Misericordia con voce tenera.
5. Meraviglia con tono esclamativo.
6. Coraggio con tono enfatico.
7. Frivolezza con tono leggero.
8. Attaccamento con tono profondo.
9. Indifferenza nella voce del silenzio.
Prendendo due persone come due note, l’armonia esistente tra loro forma gli intervalli consonanti o dissonanti, perfetti o imperfetti, maggiori o minori, diminuiti o aumentati a seconda di come possono essere le due persone”.
Isabella Borghetti e Ida Sommovigo
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Posted 11 Giu 2011 by Staff
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